Storia del presepe di Greccio in quattro atti
Il presepe di Greccio prende forma già nel 1208. E allora, infatti, che Francesco ne parla per la prima volta a messer Giovanni Velita, feudatario del luogo che diventerà grande amico del santo. Discendente dei conti di Celano e della famiglia Berardi, ancora oggi Velita viene ricordato durante le Giornate Medievali che si svolgono nel borgo reatino.
Ma altri personaggi hanno animato quel primo presepe, nella magica notte di Natale nel 1223. C'è Alticama, figlia di Guido Castelli (Signore di Stroncone) e moglie di Giovanni Velita. È lei a costruire, con le sue mani, il simulacro di Gesù Bambino. Aiutata dagli Araldi, guardie e servi fedeli al Velita, che si recano nella valle a convocare più gente possibile per assistere alla rappresentazione sacra.
Non mancano naturalmente i Nobili, cortigiani al fianco del loro signore, che assisteranno agli eventi straordinari del Natale di Gesù. Ci sono i Frati, compagni di Francesco: Frà Leone, Rugino e Angelo; in futuro, scriveranno la vita del poverello di Assisi nella "Leggenda dei tre Compagni”. C'è il Popolo, che porta ceri e fiaccole e canta e prega.
C'è il Santuario, dove per la prima volta si mise in scena il presepe vivente; dal 1973, regolarmente ogni anno, viene rievocato fedelmente l'evento. Circa 100 persone partecipano, su idea originaria di P. Valerio Casponi: ci sono i figuranti e la struttura tecnica. C'è il presepe, che si realizza il 24 e il 26 dicembre. E anche il 6 gennaio. Come una vera e propria pièce teatrale, quattro sono gli atti.
"San Francesco alla Cappelletta”: si narra l'arrivo del Santo sui monti di Greccio, dove costruirà un rifiugio; "Lancio del Tizzo”: si vede il Santo che decide di stabilire la sua dimora nel luogo dove andrà a cadere un tizzo ardente, lanciato da un ragazzino dalla piazza di Greccio; "Giovanni Velita a Fonte Colombo”: l'incontro tra il Signore di Greccio e San Francesco; infine, il presepe vero e proprio, accompagnato dal prodigio della nascita del Bambinello (da finto a reale, secondo i racconti dell'epoca).