San Francesco, il Presepe di Greccio e il terremoto
Ne avrebbe fatta una scena anche san Francesco per il suo presepio: la ferita che il territorio reatino ha vissuto con il terremoto agostano è molto forte. E non si può fare a meno, nella cittadina della prima rappresentazione sacra della natività, di andare col pensiero verso i Monti della Laga, verso Amatrice, verso Accumoli, per vedere le tante persone che hanno passato una notte all'addiaccio, come accadde duemila anni fa al Bambinello.
La sofferenza, unita però anche alla speranza di rinascere, come si confà alle tenaci popolazioni reatine, sono davvero quadri di un presepio moderno, del ventunesimo secolo, periodo che sembrava immune da tribolazioni. Invece, è tornata la natura a fare paura, a ridimensionare le illusioni degli uomini. Il Presepio di Greccio in questo senso è una grande stella cometa per tutti coloro che oggi si trovano nel bisogno e nel dolore: la speranza che aveva mosso San Francesco nelle sue predicazioni deve guidare già da adesso gli uomini e le donne verso un domani che sia migliore.
Foto: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.